Errori di traduzione: dobbiamo fidarci di ciò che sentiamo ?
Errori di traduzione e omissioni sono ovunque, anche dove non ce ne accorgiamo. Quando sentiamo qualche parola fuori luogo, una battuta senza senso, o una censura, è probabile che nella fase di traduzione sia avvenuta qualche strana metamorfosi. Come accaduto in How I Met Your Mother e la famosa battuta sul burro di arachidi e la gelatina, o persino in Star Wars. Un problema che possiamo riscontrare anche nelle migliori serie tv, quelle con cui siamo cresciuti, e magari ancora oggi non riusciamo a darci una spiegazione per alcune battute che abbiamo ascoltato.
Il processo di traduzione, adattamento e doppiaggio non è lineare: comprende varie fasi, molte figure che lavorano, si confrontano.
Si cerca non solo di recuperare il senso del testo, ma anche di adattarlo al labiale, al personaggio, alla cultura a cui è destinato.
Alcune trovate sono a dir poco geniali, superando di gran lunga l’efficacia del testo originale. Su altre soluzioni invece si potrebbe avere da ridire; qualche errore lo si può perdonare, ma alcuni tuttavia sono eclatanti, dovuti solo a distrazione o superficialità.
Il processo di traduzione
Il percorso che porta un testo alla sua traduzione (o ai suoi errori di traduzione) è complesso e articolato.
Ogni frase prevede un adattamento di tipo semantico, che corrisponde alla traduzione, visivo, che corrisponde al doppiaggio e al sincronismo con il labiale, e un adattamento politico e culturale, che può portare a tagliare (censurare) alcune freddure ritenute troppo scomode. Nei casi più semplici, vengono omesse o ammorbidite volgarità di ogni genere e parole offensive (per approfondire vi consigliamo questo articolo).
Ad esempio è famoso il caso di battute su Mussolini o Berlusconi, che nell’edizione italiana di Friends e How I Met Your Mother, rispettivamente, scompaiono del tutto.
Anche frasi o giochi di parole ritenuti intraducibili, come ancora in How I Met Your Mother, vengono omessi.
Ancora, riferimenti a oggetti, personaggi, appartenenti a una specifica cultura, vengono riadattati per renderli comprensibili. Ma questi esempi li vedremo in seguito.
Un primo step comprende quindi la traduzione vera e propria, da parte dei traduttori.
Avviene poi una sistemazione in base al labiale, alle pause, ai silenzi, dei personaggi.
Infine vi è un riadattamento culturale, o politico, a seconda dei casi, che tiene conto della fascia oraria, della rete televisiva o della piattaforma, del pubblico e della cultura, a cui è indirizzato il prodotto.
In ognuna di queste casi intervengono il direttore di doppiaggio, i traduttori, gli autori originali, fino ad arrivare ai doppiatori che, soprattutto se professionisti, possono improvvisare o adattare meglio il parlato al personaggio in fase di incisione.
Errori di traduzione: i migliori, o peggiori. Da How I Met Your Mother a Star Wars.
Uno dei peggiori nemici di un prodotto di qualità, è senza dubbio la velocità. Piattaforme come Netflix che fanno della velocità un punto di forza, sono più soggette ad accuse, errori, mancanze, distrazioni (per approfondire consigliamo questo articolo). L’ultimo e più noto caso di critica, e di delusione da parte dei fan, riguarda Neon Genesis Evangelion. Netflix è riuscita ad avere una traduzione discutibile, delle voci poco coinvolgenti, usando un eufemismo, e dei sottotitoli per nulla credibili. L’onda d’urto che si è scatenata nei fan ha costretto il colosso a lavorare nuovamente all’adattamento, apportando fortunatamente miglioramenti.
Non è una questione di gusto o pignoleria, ma errori di questo tipo pregiudicano totalmente il piacere, e spesso la comprensione, della visione di un film.
Vediamo chi è riuscito a rimanere nella storia dei più incredibili errori di traduzione.
Errori di traduzione: le parole sono importanti
Si potrebbero definire semplici sviste, che però ci lasciano sempre perplessi. Vediamo quali sono i più assurdi.
Star Wars: La guerra dei “Quoti”
Siamo in Star Wars, una delle opere divenute un pilastro del cinema, sia per le soluzioni tecniche, che narrative.
Inizia il primo film, siamo decisi a vedere l’intera saga tutta di un colpo. C’è uno scambio di battute tra Luke Skywalker e Obi-Wan Kenobi, in cui sentiamo “Tu hai fatto la guerra dei quoti?“.
I QUOTI? Cosa sono? Speriamo che Obi-Wan si volti turbato e chieda a Luke “Ma cosa stai dicendo?”, o che almeno lo prenda a schiaffi.
Sempre più confusi e disorientati, decidiamo di spegnere tutto rinunciare alla nostra maratona, seguire un corso di inglese e vederlo in lingua originale.
L’inglese “You fought in the Clone Wars?“, diviene una frase incomprensibile, e il motivo resta tutt’ora avvolto nel mistero; forse non si aveva ancora conoscenza così diffusa di cosa sia un clone.
Il Pianeta delle Api, cioè delle Scimmie
Altro strafalcione evitabile, è nel capolavoro “Il Pianeta delle Scimmie”. Il titolo originale “Planet of Apes” avrà confuso i traduttori, e non bastava il fatto che nel film non ci fosse una sola ape, ma solo scimmie ! Prima della distruzione finale, vediamo comparire un videomessaggio sull’astronave con scritto “Abbiamo sempre voluto bene alle api”. Chiaramente il messaggio doveva riferirsi alle scimmie, che nel testo originale era il termine “Apes”.
Chiaramente la rivolta delle scimmie deve essere scaturita da questa mancanza di rispetto. Come darvi torto!
Joker, la nostra amica del cuore
Alcune volte non ci si adatta al personaggio, e alla storia. Alcune sfumature sono sottili e difficili da cogliere per chi lavora alla sola traduzione, senza avere ben chiaro il messaggio del film e la personalità dei personaggi.
Così in Batman del 1989 accade una strana metamorfosi del personaggio nella versione italiana.
In un punto del film Vicki getta dell’acqua sulla faccia di Joker, a cui inizia a colare il trucco.
La versione inglese è “Help me! I’m melting!”, cioè “aiuto, mi sto sciogliendo!”. Nella versione italiana invece arriva a dire “aiuto, mi strucco!”.
Sembra simile, non è vero ? Eppure non è così. Nella versione inglese compare sottilmente il legame morboso, viscerale e ineludibile di Joker con il suo trucco. In altre parole, Joker è il suo trucco, quella è la sua identità. Quando questo si scioglie, è lui stesso a sentirsi svanire.
Non è quindi un semplice “mi strucco!”, come urlerebbe una liceale a una festa da ballo, ma un conflitto profondo di un uomo prigioniero del suo ruolo, della sua rabbia, del personaggio che si è creato per tollerare una vita insopportabile.
Errori di traduzione: riadattamenti politici
Delle volte non sono semplici sviste, ma precise operazioni di censura, o di riadattamento culturale. Vediamo i più eclatanti.
In Italia non si può proprio scherzare su alcune cose, e ancora di più non si può far vedere come all’estero scherzano sulle cose italiane.
Siamo persone serie, soprattutto per l’estero. Infatti nei Griffin veniamo rappresentati sempre come persone colte, rispettabili, intelligenti, e di spessore. Qui una diapositiva.
How I Met Your Mother Comunisti
Quando l’ultima puntata dell’ottava stagione di HIMYM è andata in onda su Mediaset, sono stati costretti a riadattare una freddura sul nostro caro ex Presidente del Consiglio. Il motivo lo capirete da soli.
L’originale tradotto sarebbe: “Ted, l’Italia non ha bisogno di qualcosa di grinzoso, rosso ed incapace a contenersi, che puzza di alcol e droghe varie. Hanno già l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”.
Mentre su Mediaset si è trasformato in un generico: “L’Italia già ha abbastanza problemi con chi governa il paese”.
Friends Antifascisti
In Italia è stato trasmesso, come altrove, l’undicesimo episodio della terza stagione di Friends. Nel nostro paese però avviene qualcosa di miracoloso: scompare magicamente un riferimento a Mussolini.
Nel resto del mondo hanno sentito il signor Tribbiani dire una frase che tradotta letteralmente sarebbe stata: “Non ti conviene farla arrabbiare, è stata tipo la sesta persona a sputare sul corpo penzolante di Mussolini”.
In Italia, invece, è divenuta un generico “Devi mantenere un certo contegno, perché mia nonna non sa ancora di voi due, e non è il caso di farglielo sapere così, perché potrebbe ricorrere al suo vecchio fucile a pallettoni”.
Beh, non c’è bisogno di spiegare nulla.
Peter Griffin Ubriaco di Cristo
Dodicesimo episodio, seconda stagione dei Griffin. In una scena Peter deve prendere la comunione e chiede al prete “Questo è davvero il sangue di Cristo?”. Sorpreso, aggiunge “Ragazzi, quel tipo doveva essere sbronzo 24 ore su 24!”. Questa battuta mitica, che ben si addice al personaggio di Peter, In italiano è stata eliminata e sostituita con “Ma usate sempre questo vino? Avrete bisogno di una licenza per i superalcolici!”. Certo il concetto è lo stesso, solo più velato. Tuttavia è chiara l’intenzione di occultare il senso più diretto e crudo della versione originale!
Soluzioni Geniali: gli errori di traduzione scampati
Ci sono momenti in cui la genialità salva la situazione, e trova soluzioni imprevedibili che restano nella storia perché a volta sono anche più efficaci del testo originale.
Frankenstein Junior: Lupo Ululà, Castello Ululì
Una delle battute rimaste che la traduzione ha donato alla storia, e vi è rimasta impressa.
In una scena di Frankenstein Junior si crea un gioco di parole tra Werewolf, cioè “lupo mannaro”, e “Where Wolf?” cioè “Dov’è il lupo?”.
Un gioco di parole intraducibile in italiano, è divenuto tutt’altro, il famoso:
“Un lupo ulula”
“Lupo ululà?”
“Là ! Lupo ululà, castello ululì”
Se non lo conoscete, vi consiglio vivamente di colmare questa lacuna e vedere questo video.
I “coni” di The Snatch
Tradurre uno slang non è assolutamente semplice. A volte si fallisce, come la voce di Mamy di “Via col vento” che in inglese parla quasi perfettamente la lingua, mentre in italiano compone frasi sgrammaticate, con accenti che scimmiottano vagamente un refuso razzista.
A volte si ha un successo incredibile. E’ il caso di The Snatch, in cui lo slang degli zingari è reso in modo strepitoso: parole inventate, accenti assurdi, un doppiaggio che da senso all’immagine senza nemmeno comporre frasi di senso.
L’originale è il cockney, il dialetto associato a chi vive nei quartieri poveri di Londra, in italiano diventa un dialetto peculiare.
Non si può spiegare, dovete vederlo.
I Tre Pomodorini di Pulp Fiction
Nonostante i toni poco delicati di Pulp Fiction, possiamo gustarci una barzelletta raccontata dalla stupenda Mia Wallace.
In inglese possiamo apprezzarla con un gioco di parole, che viene adattato all’italiano.
L’originale racconta di un papà pomodoro che dice al figlio “catch up”, cioè tieni il passo. Un’espressione che suona come “ketchup”. Non si comprende dunque se gli stia dicendo di diventare ketchup, o di tenere il passo. Le barzellette non fanno ridere se le si spiega, ma ero obbligato.
In italiano, invece, il premuroso consiglio del padre è “Fai il concentrato”.
Lo so non fa ridere quanto dovrebbe, ma da una Mia Wallace appena risorta da un principio di overdose, possiamo accontentarci.
How I Met Your Mother: Quello che Tradurre Non Si Può
Nell’episodio 20 della quarta stagione, Marshall, Barney e Ted sono seduti al pub. Arriva Lily che vuole sapere il motivo per cui stanno ridendo ma gli amici sono restii. Ridono per qualcosa di troppo osceno, “umorismo da maschi“.
Barney sussurra qualcosa all’orecchio di Lily che, offesa in modo eccessivo, scompare dicendo “Ci vediamo tra quattro settimane”. E così è, la rivedremo dopo quattro puntate! Questo escamotage serviva a far allontanare l’attrice dal set, in quanto era incinta!
La freddura in questione è stata omessa, perché in italiano è intraducibile! Non perché volgare, ma perché si basa su un gioco di parole.
Si è deciso allora di lasciarla in un alone di mistero, come altre questioni irrisolte della serie (come la storia dell’ananas!)
In italiano tutto ciò che sappiamo è: “Qual è la differenza fra il burro d’arachidi e la gelatina?“. Non ci è dato sapere la risposta, che possiamo però recuperare dalla versione inglese!
La frase originale è “What’s the difference between peanut butter and jam?”
E la risposta è “I can’t peanut butter my dick up your ass. But I can jam my dick up your ass”.
Il gioco di parole si basa su Jam, che in inglese significa gelatina ma anche strizzare. Quindi in italiano sarebbe:
“Non posso burro d’arachidare il mio pene nel tuo sedere. Ma posso strizzarlo.”
Non è così oscena sicuramente, e in più in italiano non significa nulla! Per questo ce lo godiamo in inglese.
https://youtu.be/mMUEVVJYZ7I
Conclusioni
Beh, in conclusione: dobbiamo fidarci di ciò che sentiamo? A volte si, e anzi la traduzione è anche meglio dell’originale. A volte, sgraniamo gli occhi e facciamo delle ricerche!
Il doppiaggio è un’arte per lo più italiana, e ci aiuta a gustarci dei capolavori che altrimenti avremmo difficoltà a comprendere. Se il prezzo da pagare è qualche errore qui e là (o “Ululà e Ululì”), ci accontentiamo, lo accettiamo benevoli, e continuiamo la visione.