Fino ad ora abbiamo parlato della scenografia, dell’illuminazione, del colore, della fotografia, del costume e trucco e della recitazione. Ora siamo nel campo del filmico, cioè  della messa in inquadratura del mondo del film. Dopo aver approfondito l’inquadratura, la prospettiva, il punto di ripresa scopriamo i campi e i piani 

Big Fish (2003) Tim Burton

I campi e i piani

L’effetto di vicinanza o lontananza di una camera dai soggetti o dagli ambienti inquadrati può essere ottenuto con l’utilizzo di diverse inquadrature. Le modalità di ripresa sono varie e originano inquadrature differenti che si dividono in:

  • campi: si riferiscono all’ambiente e al paesaggio;
  • piani: si riferiscono alla figura umana

Attraverso la scala dei campi e dei piani si classificano una serie di inquadrature secondo il criterio dell’estensione spaziale e del rapporto con la figura umana. I campi si individuano a seconda della quantità di spazio circoscritto dall’inquadratura, mentre i piani si individuano in rapporto al corpo umano all’interno dell’inquadratura.

La scala dei campi

La scala dei campi classifica le inquadrature più ampie. I campi sono:

  • Totale: ritrae il complesso di un ambiente o di una situazione, ad esempio un campo di battaglia, una strada, una stanza. É la scena ripresa nella sua totalità. Si trova di solito all’inizio del film o di una sua sequenza importante, quando si vuol mostrare allo spettatore gli elementi dell’ambiente in cui si svolgerà la storia;
  • Campo lunghissimo: ritrae uno spazio vastissimo, che non consente una chiara visione dei personaggi e delle loro azioni. Il soggetto è molto lontano e l’ambiente è assolutamente centrale. Il personaggio, inglobato da ciò che lo circonda, diventa un punto piccolissimo. Viene impiegato per dare risalto a panorami naturali, monumenti o grandi costruzioni;
  • Campo lungo: l’ambiente continua a prevalere sulle figure ma i personaggi e le loro azioni sono visibili. Anche se il personaggio è immerso nell’ambiente riconosciamo i suoi principali connotati come il sesso, l’età, l’abbigliamento;
  • Campo medio: pone sullo stesso piano il personaggio e l’ambiente che lo circonda. I personaggi conquistano il centro della scena e dell’attenzione. Il corpo del soggetto diventa parte dell’inquadratura e si percepiscono le espressioni del viso.

La scala dei piani

La scala dei piani mette al centro il corpo come fattore distintivo. I piani sono:

  • Figura intera: ritrae il personaggio dalla testa ai piedi, occupando l’intera altezza dell’inquadratura. Viene utilizzata nei momenti in cui si deve mostrare l’intero corpo dell’attore mentre compie una determinata azione: cammina, corre, balla, va a cavallo, insegue o è inseguito, ecc;
  • Piano americano: inquadra il personaggio dalle ginocchia in su. È simile alla visione naturale dell’uomo, per questo è centrale e frequente nel cinema hollywoodiano classico. Viene utilizzata per mettere in risalto la corporatura dell’attore e i movimenti delle braccia;
  • Piano medio: il personaggio è inquadrato dalla vita in su, il viso è ben visibile e si evidenzia il busto dell’attore e la gestualità. È spesso usata per filmare due personaggi che dialogano, litigano o si abbracciano. Quando la linea inferiore si ferma sotto il petto si chiama Mezzo Primo Piano, mentre sotto le coste Mezzo Busto;
  • Primo piano: ritrae il personaggio dalle spalle alla testa. Gli occhi e la bocca sono centrali. Coincide spesso con il culmine della tensione drammatica della scena, quando l’attenzione dello spettatore è tutta concentrata sull’espressione e sulla mimica dell’attore. Il Primo Piano e il Primissimo Piano vengono impiegati quando si vuole introdurre una soggettiva, ovvero un’immagine che mostra la scena guardata dal personaggio stesso;
  • Primissimo piano: si isola la parte centrale del volto, dagli occhi alla bocca del personaggio e il viso occupa tutta l’inquadratura. È l’immagine tipica dei film ad alta tensione drammatica (horror, thriller, polizieschi), ma soprattutto viene impiegata per filmare il divo o la diva principale del film.

Dettaglio e particolare

Ci sono due tipi di inquadrature molto ravvicinate:

  • Dettaglio: un piano ravvicinato in cui l’immagine è priva di qualsiasi presenza umana. Protagonisti dell’inquadratura sono soltanto alcuni oggetti inanimati e i suoi particolari;
  • Particolare: l’immagine riprende soltanto una piccola parte del corpo di un personaggio: un occhio, la bocca, un piede, una mano

La scelta dei campi e dei piani

Inquadrare un personaggio o una situazione in un certo modo vuol dire assumere una posizione sul mondo rappresentato. Si può scegliere di dare importanza all’ambiente, oppure privilegiare la figura umana, per mettere in evidenza l’azione o i sentimenti del personaggio. Alcune inquadrature ricorrono frequentemente in determinati tipi di racconto e sono strettamente legate ad alcuni generi, ad esempio i campi lunghissimi e lunghi nel film western, dove la relazione tra uomo e ambiente è uno dei motori dell’azione. Nel cinema d’autore si prediligono strategie espressive e compositive insolite secondo lo stile del regista. In maniera insolita si possono usare i campi lunghi per inquadrare da lontano il momento culminante della tensione drammatica, o in maniera più classica ottenere un crescendo emotivo attraverso i primi piani.

Il curioso caso di Benjamin Button (2008) David Fincher

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