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Lezioni di cinema: Gli attacchi di montaggio

Fin ad ora abbiamo parlato della scenografia, l’illuminazione, il colore, la fotografia, il costume e il trucco, la recitazione, l’inquadratura, la prospettiva, il punto di ripresa, i campi e i piani, i movimenti di camera, il piano sequenza, il punto di vista,il suono, la musica, la voce e il rumore. Approfondiamo le caratteristiche del montaggio dopo aver parlato dei raccordi e degli schemi scopriamo gli attacchi di montaggio

Inception (2010) Christopher Nolan

Gli attacchi di montaggio

Gli schemi di montaggio ordinano le inquadrature in modo da comunicare al pubblico in maniera chiara ed efficace i passaggi di una storia. Le inquadrature sono tagliate in un punto preciso e unite le une alle altre da attacchi. Nel montaggio le inquadrature che vengono scelte per far parte del film subiscono dei tagli e vengono attaccate ad altre inquadrature. I tagli non sono mai casuali e sono connessi con l’inquadratura che precede e quella che segue.

Editing e cutting

L’attacco è il passaggio tra la coda di un’inquadratura e la testa dell’altra, è il risultato dell’unione di due tagli. Il tagliare (cutting) e l’attaccare (editing) sono operazioni separate ma concomitanti:

  • cutting: tagliare una scena influisce sul ritmo e sulla durata dell’inquadratura;
  • editing: attaccare e accostare due inquadrature crea un significato e un effetto nuovo.

I vari tipi di attacchi

Lo scopo degli attacchi è quello di restituire un’impressione di continuità, con l’obiettivo di nascondere i tagli e rendere fluidi i passaggi tra inquadrature. Ci sono però anche alcuni attacchi che perseguono lo scopo opposto. Vediamo i tipi di attacchi di montaggio più diffusi:

  • attacco per inquadrature simmetriche: le inquadrature simmetriche riprendono due soggetti che interagiscono, all’interno dello stesso campo, da angolazioni uguali e simmetriche rispetto all’asse perpendicolare alla linea d’azione. Nel caso l’inquadratura di un soggetto comprenda anche parte della spalla dell’altro, si chiama OTS (Over the Shoulder);
  • attacco campo/controcampo: l’unione di due inquadrature dello stesso soggetto ripreso da angolazioni diametralmente opposte. La prima inquadratura, quella di riferimento è il campo, la seconda è il controcampo;
  • attacco per inquadrature contigue: l’unione di due inquadrature i cui assi di ripresa sono paralleli. Si può utilizzare in un dialogo ma anche per mostrare una serie di oggetti o di personaggi allineati, costituendo un’alternativa alla carrellata laterale;
  • attacco sul movimento: un soggetto comincia a muoversi in un’inquadratura e completa il suo movimento in quella successiva. Le inquadrature sono riprese da angolazioni significativamente differenti;
  • attacco sull’asse: l’unione di due inquadrature che riprendono lo stesso soggetto da grandezze scalari diverse ma sullo stesso asse di ripresa. Produce un effetto simile a quello della zoomata ma in maniera più morbida;
  • attacco di continuità: il soggetto è ripreso con due o più inquadrature lungo un asse parallelo a quello del suo movimento mentre attraversa il quadro da un margine all’altro. Si usa per seguire il percorso di un soggetto con inquadrature contigue e rispettando la regola del 180°.

La sottile linea rossa (1998) Terrence Malick

 

Gli inserti

Gli inserti sono brevi inquadrature che non hanno strettamente a che fare con l’azione rappresentata, ma ne completano e ne arricchiscono il senso. Un tipo di inserto è il piano d’ascolto, cioè l’inquadratura ravvicinata di un personaggio che ne ascolta un altro. Il piano d’ascolto può essere interno se è parte della conversazione ma momentaneamente in silenzio, ed esterno se invece è estraneo alla conversazione. Un altro tipo di inserto sono i fegatelli, cioè riprese catturate a margine delle riprese principali (scorci di paesaggi, dettagli, ecc.) e che potrebbero servire in montaggio.

Buon compleanno Mr. Grape (1993) Lasse Hallström es. di inserto 

Altri tipi di attacchi

Ci sono altri tipi di attacchi di montaggio meno diffusi ma importanti:

  • jump cut: un attacco realizzato unendo due o più inquadrature sullo stesso soggetto senza variare angolazione e grandezza scalare;
  • overlapping: un’azione presente in un’inquadratura è ripetuta in parte o per intero in quella successiva da un altro punto di vista;
  • ripetizione: un’azione ripresa in un’inquadratura è replicata in parte o per intero in quella successiva, senza mutare angolazione e grandezze scalari;
  • rope match: un attacco tra due inquadrature che si nasconde alla vista attraverso degli stratagemmi per illudere il pubblico che l’inquadratura sia una sola.

Il cutting

Ci sono due tipi di durata dell’inquadratura:

  • durata assoluta: si misura in secondi o in frame/fotogrammi ed è quella in uscita dalla fase di ripresa, tolti il ciak e lo stop;
  • durata relativa: il tempo necessario allo spettatore per leggere l’inquadratura

Nel montaggio si cerca di ridurre la durata assoluta dell’inquadratura alla sua durata relativa tagliando il superfluo. Ma si può anche scegliere una durata relativa superiore al tempo di lettura, pari o inferiore.

Birdman (2014)  Alejandro González Iñárritu

Il ritmo

Il ritmo è la sensazione soggettiva di rapidità o lentezza che un’opera è in grado di trasmettere al suo pubblico. I fattori che influenzano il ritmo sono:

  • il cutting, quando le inquadrature sono tagliate prima del loro tempo di lettura;
  • il numero di tagli per unità di tempo;
  • la mobilità interna al quadro;
  • la giustapposizione di inquadrature molto diverse tra loro, ad esempio per ambientazione;
  • la musica

Grand Budapest Hotel (2014) Wes Anderson 

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Pierpaolo Festa

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