Google e Facebook, nuova alleanza contro l’antitrust Usa
Google e Facebook, nuova alleanza contro l’antitrust Usa: i due colossi tech uniranno le forze contro la bozza di causa redatta da dieci procuratori generali repubblicani che denuncia le pratiche anti-concorrenziali di un accordo tra le società del 2018. Secondo l’accusa, Facebook si sarebbe impegnata a non competere con gli strumenti digitali di Google in cambio di un trattamento speciale offertogli dal motore di ricerca.
Facebook e Google alleati
Sembra che le big tech americane non vogliano più farsi la concorrenza tra loro e, onde evitare qualsiasi scontro, fanno addirittura fronte comune per tener testa a un avversario ben più temibile, rappresentato dall’antitrust del Paese. È di oggi infatti la notizia secondo cui Google e Facebook uniranno le loro forze se la bozza di causa redatta la scorsa settimana da dieci Stati federati contro Google per un accordo con il social di Mark Zuckerberg, relativo alla collaborazione nella pubblicità digitale, diventasse oggetto di indagine.
Ad accusare le due big tech sono stati dieci procuratori generali repubblicani, guidati dal Texas, che hanno puntato il dito contro un deal siglato nel settembre 2018: Facebook si è impegnata a non competere con gli strumenti digitali di Google in cambio di un trattamento speciale offertogli dal motore di ricerca. Nome in codice dell’accordo: Star Wars, anche se secondo la bozza della causa il nome effettivo era Jedi Blue.
L’accordo per affrontare eventuali cause legali
Inoltre, sembra proprio che le due aziende avessero già previsto che l’antitrust non avrebbe apprezzato il deal. Nell’azione legale si può infatti leggere che le due società tech avevano ipotizzato di doversi accordare per affrontare eventuali cause legali e assistersi “a vicenda nel rispondere a qualsiasi azione antitrust”, informando “prontamente e completamente l’altra parte di ogni comunicazione governativa relativa all’accordo”.
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La risposta di Google
Niente di strano, secondo Google. Un portavoce di Mountain View ha infatti precisato che questa tipologia di accordi è molto comune, che il deal non era segreto e che Facebook partecipa ad altre aste pubblicitarie:
“Non c’è niente di esclusivo nel coinvolgere il social, che non ha ricevuto dati che non potessero essere disponibili in modo analogo da altri acquirenti”.
La risposta di Facebook
Anche Facebook, dal canto suo, ha respinto tutte le accuse rivolte al coo del gruppo, Sheryl Sandberg, chiamata in causa per aver firmato l’accordo con Google. Stando ai portavoce del social:
“qualsiasi accusa che tutto questo danneggi la concorrenza o qualsiasi menzione di cattiva condotta da parte di Facebook è priva di fondamento”.
Come andrà a finire? Staremo a vedere nei prossimi aggiornamenti.
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