

Facebook e la lotta a razzismo e antisemitismo
L’antisemitismo sta dilagando su Facebook sempre di più negli ultimi mesi. Oggi, 12 ottobre 2020, Mark Zuckerberg dichiara la loro lotta a questo tipo di contenuti.


Mark Zuckemberg
Facebook che, per stessa ammissione di uno dei suoi rappresentanti senior Peter Stern, finora non ha avuto una politica efficace nei confronti dell’odio anti-ebraico, è entrata in campo con una strategia.
Agosto 2020: 124 ong contro Facebook per l’antisemitismo dilagante
Lo scorso agosto, per questo motivo, 124 organizzazioni non governative, tra cui l’italiana Osservatorio Solomon, hanno scritto una lettera al Consiglio di Amministrazione e ai dirigenti del social network, invitandolo ad adottare la definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA):
“In parallelo all’ondata di attacchi violenti degli ultimi anni contro le comunità ebraiche, l’antisemitismo online è cresciuto in modo esponenziale, con le piattaforme dei social media che fungono da arene principali per l’odio.”
Tra i firmatari della missiva, il presidente del Raoul Wallenberg Centre for Human Rights, Irwin Cotler; e il rettore associato e direttore dell’Agenda globale di azione sociale del Centro Simon Wiesenthal, il rabbino Abraham Cooper; il presidente della European Jewish Association (EJA), il rabbino Menachem Margolin, che ha dichiarato:
“È innegabile che i social media siano diventati focolai di odio e di antisemitismo, così come lo è mancanza di un’azione responsabile da parte dell’azienda per affrontare il fenomeno. Firmare la definizione dell’IHRA rappresenterebbe un passo importante da parte di Facebook e un impegno visibile per negare spazio, nel mondo virtuale così come in quello reale, al virus dell’antisemitismo che oggi prosperare incontrollato”.
Nella lettera, gli estensori hanno scritto che gli ebrei, così come altre comunità piccole, “subiscono violenza fisica, molestie e discriminazioni offline e online”.
Mark Zuckerberg scende in campo contro l’antisemitismo
Proprio oggi ci ha tenuto a comunicare sul suo account ufficiale quanto stanno mettendo in atto per limitare la diffusione di contenuti legati all’odio e dannosi per gli utenti:
Oggi aggiorniamo la nostra politica sull’incitamento all’odio per vietare la negazione dell’Olocausto.
Abbiamo rimosso da tempo i post che lodano i crimini d’odio o l’omicidio di massa, compreso l’Olocausto. Ma con l’aumento dell’antisemitismo, stiamo ampliando la nostra politica per vietare qualsiasi contenuto che nega o falsa anche l’Olocausto. Se la gente cerca l’Olocausto su Facebook, inizieremo a indirizzarvi su fonti autorevoli per avere informazioni precise.
Ho lottato con la tensione tra la libertà di espressione e il danno causato dal minimizzare o negare l’orrore dell’Olocausto. Il mio pensiero si è evoluto come ho visto i dati che mostrano un aumento della violenza antisemita, così come le nostre politiche più ampie in materia di incitamento all’odio. Disegnare le linee giuste tra ciò che è e non è accettabile il discorso non è semplice, ma con lo stato attuale del mondo, credo che questo sia il giusto equilibrio.
Perché l’antisemitismo non corre esclusivamente sul web, è dentro le nostre società e nella vita di tutti i giorni.
Patto tra aziende e i social network contro i contenuti dannosi
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