logo

Agenzia Marketing e di Comunicazione specializzata nel dare voce al tuo brand. Chiamaci!

Virgo29 Creative Agency / Critica  / Recensioni  / Recensione – “Soul” di Pete Docter

Recensione – “Soul” di Pete Docter

Soul è il nuovo film della Pixar diretto da Pete Docter. I film della Pixar sono sempre molto attesi perché ogni volta si vuol scoprire come siano riusciti ad alzare ancora l’asticella delle loro opere. Soul sarebbe dovuto uscire in sala la scorsa estate ma è stato rilasciato dal 25 dicembre sulla piattaforma Disney Plus, suscitando qualche malumore.

Soul

Joe Gardner è un insegnante di musica che non è mai riuscito a realizzare il suo sogno di diventare un musicista jazz. Un giorno, dopo essere stato assunto a tempo pieno come insegnante, viene ingaggiato per rimpiazzare il pianista di un’importante band. Finalmente sta per realizzare il sogno della sua vita, ma cade in un tombino e muore. Joe arriva nell’aldilà, riesce a fuggire dal regno dei morti e si ritrova in quello in cui le anime delle persone che devono nascere si preparano alla vita sulla terra. Joe riesce a spacciarsi per un’altra persona e gli viene assegnato il compito di fare da mentore a 22, un’anima che da secoli si rifiuta di scendere sulla Terra. Il film si sviluppa intorno al rapporto tra Joe e 22 e alle loro avventure una volta tornati sulla Terra.

La ricerca di un capolavoro

Leggendo la trama si capisce che le ambizioni sono altissime, come sempre. Il modello è “Inside out”, capolavoro della Pixar, per ora il miglior film di animazione di questo secolo. Inside out ha fatto ciò che deve fare un’opera d’arte, mostrare il mondo e la vita da un’altra prospettiva, creando un universo parallelo che convive con quello reale. Un vertice talmente alto che è impossibile da eguagliare. Soul ha delle trovate divertenti, ha un grande ritmo e come sempre si resta incantanti da alcune idee geniali. Ma vuole essere un capolavoro a tutti i costi senza avere però la stessa immediatezza nel comunicare concetti complessi che aveva Inside out. Il film cerca la poesia ma lo fa con più fatica rispetto ad altri prodotti Pixar.

Un film complesso

Mentre Inside out era un film complesso che sembrava semplicissimo, Soul invece fa fatica. Si va avanti e indietro tra il mondo delle anime e quello della vita reale ma non si capisce bene quale sia il campo principale. Nel mondo delle anime ci sono alcuni passaggi macchinosi e difficili da capire (il tutor, la ricerca della scintilla, le anime perse). In questo modo non si riesce ad entrare nelle dinamiche relazionali e ad amare i personaggi. Nonostante siano scritti bene, con il contrasto tra Joe che cerca in tutti i modi di non morire e 22 che invece cerca di non vivere, sono poco iconici, non restano in mente ed un bambino non potrebbe mai affezionarsi a loro. Soul è meno immediato e più cerebrale di altri film Pixar.

 

Le passioni non sono tutto

Soul vuole trasmettere il messaggio che la nostra esistenza dipende sempre da una scintilla, da una passione che condiziona la nostra vita. Ma alla fine il protagonista si rende conto che le passioni possono diventare ossessioni e che realizzare i propri sogni non è la cosa più importante perché ci si può allontanare dalle cose essenziali. Nella sequenza più significativa si vede come il sapore di una pizza, un panino donato ad un cantante nella metro, l’ala di una farfalla, un lecca-lecca sono piccoli momenti che però danno un senso all’esistenza. È un messaggio diverso dal solito, totalmente rivoluzionario. Mentre tutti i film, soprattutto americani, ci incitano a realizzare i nostri sogni a tutti i costi, qui si afferma che le passioni non sono tutto. Un messaggio anticonformista, molto sottile, quindi difficile da spiegare. Il finale, infatti, non commuove come vorrebbe, manca il climax tipico dei film Pixar che ci porta a riflettere sul senso della vita.

Una festa per gli occhi

A livello tecnico è sempre una festa per gli occhi. L’oltre vita è un mondo astratto con colori bellissimi e la musica jazz accompagna tutto perfettamente senza annoiare. La narrazione va veloce, anche più del solito, con una parte di vita reale ambientata New York, più lunga di quanto si immagini, che sembra un vero e proprio film in live action. Pete Docter è il regista di capolavori come “Monsters & co.”, “Up”, “Inside Out”, tra i migliori Pixar di sempre ed è quello che ha perfezionato lo stile di queste opere di animazione per grandi e piccini, inserendo elementi forti e innovativi.

Un film da cinema

Probabilmente il film piacerà poco ai bambini. I temi sono da adulti, così come è adulto il protagonista. Il protagonista muore prima dei titoli di testa come non succede in nessun film d’animazione. Ma è impossibile parlare male di Soul perché non esisterà mai un brutto film Pixar, il massimo che il cinema d’intrattenimento possa offrire in questo momento. Ci sono molte più idee nei loro film, anche minori, che in tutto il cinema mainstream americano. Forse il giudizio è condizionato dalla visione domestica. Soul è un film da sala in cui ridere e piangere insieme, con un’estetica che avrebbe meritato il grande schermo. Soul, anche se non completamente riuscito, è vero cinema.

Potrebbe interessarti ancheI migliori film d’animazione di Natale

Se ti è piaciuto l’articolo seguici anche su Instagram per ulteriori curiosità sull’argomento.

Per altri approfondimenti sul cinema continua a seguirci su www.virgo29.it/blog

No Comments

Post a Comment