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Il cinema dopo il coronavirus: cosa vedremo sul grande schermo?

Il cinema dopo il coronavirus: cosa vedremo sul grande schermo?

Il cinema dopo il coronavirus: quali storie si racconteranno dopo la pandemia e come cambierà il modo di raccontarle?

Il coronavirus ha segnato le nostre vite e messo in discussione le nostre certezze. Il mondo è radicalmente cambiato. Un evento così epocale avrà sicuramente degli effetti sulle storie da raccontare. Cerchiamo di capire come cambieranno i contenuti e il modo di raccontare le storie nel mondo post-pandemia. Come sarà il cinema dopo il coronavirus.

Il cinema dopo il coronavirus: come cambierà il modo di raccontare?

I film girati prima della pandemia e che saranno distribuiti alla riapertura delle sale ci sembreranno vecchi, provenienti da un mondo che non esiste più. Quando i set riapriranno, infatti, le riprese saranno soggette a limitazioni. Niente scene di massa, niente baci quindi ci si dovrà, almeno per i primi mesi, adattare creando storie intimiste con pochi mezzi, pochi attori e pochi ambienti.

Ci sarà sicuramente una selezione di prodotto, si produrranno meno film e quindi si avrà una scelta più attenta delle storie.  Se pure non si vorrà parlare direttamente della pandemia sarà impossibile tenerla fuori dalle storie anche solo nei cambiamenti d’abitudine delle nostre vite (lavarsi le mani, prendere i mezzi, la paura del contatto sociale). Una possibile soluzione potrebbe essere quella di ambientare i film nel passato risolvendo così molti problemi narrativi e organizzativi. Ma sarebbe una scorciatoia. Bisognerà trovare delle idee che in qualche modo riflettano lo spirito del tempo.

Il cinema dopo il coronavirus: cosa vedremo sul grande schermo?

Credits: www.unsplash.com

Il cinema dopo il coronavirus: ci saranno film sulla quarantena e sulla pandemia?

Certamente si realizzeranno film che tratterranno direttamente questo evento. Già Muccino e Salvatores hanno annunciato, in modi diversi, di voler realizzare film sulla quarantena. Ma quando le pellicole usciranno, probabilmente tra un anno, gli spettatori che andranno al cinema avranno voglia di rivedere nuovamente sullo schermo ciò che hanno vissuto? Una volta superato il periodo di clausura forzata si avrà voglia di rivedere storie di quarantena con persone, mascherine e igienizzanti a iosa?

Probabilmente non ha nemmeno senso pensare sin da ora a film incentrati sul corona virus o sulla quarantena, non c’è la giusta distanza. Ci vorrà un po’ di tempo per capire quanto realmente accaduto e per raccontare anche delle migliaia di morti che ha provocato questo virus.

Il cinema dopo il coronavirus: cosa vedremo sul grande schermo?

Credits: www.unsplash.com

Il cinema dopo il coronavirus: cosa vorrà vedere il pubblico al cinema?

C’è chi pensa che il pubblico preferirà svagarsi e vedere rappresentato un mondo lontano dalla realtà. Anche ora quando si guarda un vecchio film, all’inizio sembra strano vedere persone che si baciano o scene di amici in gruppo, ma se la storia appassiona non ci se ne rende conto. Ma ci sono anche dei casi opposti.

Un esempio è stato il successo di “Doc- nelle tue mani”, medical drama di Rai 1, interpretato da Luca Argentero, serie di medici e di malati, che in piena pandemia a sorpresa ha raccolto ben 8 milioni di spettatori. Probabilmente la storia era avvincente a prescindere dal periodo e ha superato le resistenze del pubblico. Soprattutto, gli spettatori sapevano che quei medici avrebbero risolto i problemi dei pazienti e che ci sarebbe stato il lieto fine. Nei mesi a venire, gli italiani vorranno poter sperare che andrà tutto bene. Quindi potranno essere disposti a vedere di tutto, anche racconti crudi, ma l’importante è che ci sia un lieto fine.

Il cinema dopo il coronavirus: cosa vedremo sul grande schermo?

Credits: www.unsplash.com

Il cinema dopo il coronavirus: racconti metaforici e generi

Una possibile soluzione sarà creare racconti metaforici, che mettano in scena il cambiamento che stiamo vivendo senza nominarlo direttamente. Così come ad esempio “Parasite” parla della lotta tra classi sociali senza citarla direttamente, ma all’interno di un racconto strutturato, bisognerà raccontare lo spirito del tempo attraverso delle storie che non ne parlino esplicitamente ma che lo evochino. Un film come la “25aora” di Spike Lee racconta delle lacerazioni dell’America post 11 settembre senza mai citare l’evento. I generi in questo senso aiutano: la fantascienza, l’horror, il thriller possono parlare del momento storico che stiamo vivendo non in maniera diretta ma tramite i canoni del genere.

Il cinema dopo il coronavirus: la commedia

Ci si chiede come la commedia, il genere più amato, potrà raccontare la pandemia. Ci si potrà ridere sopra? In questo caso si fa affidamento a una citazione di Rita Mae Brown: “comicità = tragedia + tempo”. Si può ridere ma ci vorrà del tempo.

C’è chi dice che il pubblico avrà voglia racconti strutturati e profondi e che non sarà disposto a spendere il costo di un biglietto per vedere prodotti leggeri, soprattutto se si considera che tendenzialmente si andrà sempre di meno al cinema e quindi si selezionerà con più attenzione. Ma la commedia è sempre stato il genere più amato e gli spettatori avranno sempre voglia di ridere. Se si pensa al boom di incassi ottenuto dai cinepanettoni dopo l’11 settembre ed in piena guerra irachena si può ipotizzare che ci sarà voglia di commedie disimpegnate. Sicuramente l’opzione più probabile è quella dei feel good movie, basati su storie di rinascita di persone che ritornano a vivere ma con un lieto fine obbligatorio. L’importante sarà scrivere buone storie.

Il cinema dopo il coronavirus: come sarà il futuro?

Dopo la guerra in Italia è nato il neorealismo, che ha segnato un’epoca parlando delle macerie della guerra stessa. Contemporaneamente c’erano anche i film di Totò, leggeri ma che avevano sullo sfondo la miseria e la fame. Subito dopo, nel boom economico c’è stata la commedia all’italiana, analisi cinica e impietosa di un’Italia che si avviava alla modernità dopo la guerra.

È difficile tracciare ipotesi e capire cosa succederà. Il vecchio mondo è ormai alle spalle ed è possibile soltanto intravederne uno nuovo. Ma sarà difficile raccontarlo fino a quando non ci saremo dentro.

Il cinema dopo il coronavirus: cosa vedremo sul grande schermo?

Credits: www.unsplash.com

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