

Le migliori commedie italiane sulla politica
Ripercorrere la storia politica del nostro paese attraverso il cinema può essere un utile esercizio di riflessione. Tramite le commedie italiane possiamo tracciare l’evoluzione della politica e quindi della mentalità degli italiani. Scopriamo di seguito le migliori commedie italiane sulla politica.
Il cinema italiano ha raccontato in maniera diretta l’evoluzione della politica degli ultimi 30 anni. Soprattutto la commedia italiana popolare che è il genere più amato ed è quello che riflette meglio lo spirito del tempo. Film che raccontano come gli italiani vedono la politica e il cambiamento di mentalità e di opinioni che è avvenuto negli anni. Negli ultimi 30 anni il paese è cambiato radicalmente. Da Tangentopoli, che ha messo fine ai vecchi partiti della Prima Repubblica, si è passati alla parabola politica di Silvio Berlusconi che ha contrassegnato il paese per venti anni, con la conseguente crisi della sinistra. Per poi arrivare all’antipolitica, all’odio verso la casta che è confluito nel Movimento 5 stelle e nei partiti antieuropeisti. Di seguito le 15 migliori commedie italiane sulla politica.
Il portaborse (1991) di Daniele Luchetti
Nanni Moretti è un giovane ministro socialista senza scrupoli che assume come suo ghost writer Silvio Orlando, un professore idealista, che si accorge che il mondo in cui lavora è fatto di corruzione e tangenti. Il film anticipa di un anno ciò che sarebbe avvenuto con Tangentopoli e la crisi del Partito Socialista. Il paese stava iniziando a cambiare e a ribellarsi. Il film infatti fu oggetto di polemiche e censure.
S.P.Q.R (1994) di Carlo Vanzina
I Vanzina, con la loro commedia un pò trash, raccontano Tangentopoli trasportandola nell’antichità romana. Boldi è un giudice stile Di Pietro, De Sica è un senatore romano corrotto. Finiranno poi nel presente per mostrare che nulla è cambiato. Anche il cinepanettone annusa l’aria del tempo.
Selvaggi (1995) di Carlo Vanzina
Un gruppo di italiani naufraga su un’isola deserta. Arriva Berlusconi sulla scena politica e i Vanzina raccontano il berlusconismo con la figura di Ezio Greggio e l’anti berlusconismo con l’ossessione del comunista Fassari per il Cavaliere. Memorabile la moglie Cinzia Leone con “Ancora co sto Berlusconi Mario?!?? Mario tu mi preoccupi, tu sei monotematico”
Ferie d’agosto (1996) di Paolo Virzì
Il paese si divide in due tra destra e di sinistra e Virzì mette in scena il dibattito che ha animato l’Italia per vent’anni in un’ideale tribuna politica. Su un’isola durante le vacanze estive si scontrano i radical chic di sinistra dediti alle canne e che non hanno la tv in casa contro i cafoni di destra arricchiti, rumorosi e razzisti. Ma che poi si riconosceranno uguali nelle loro miserie.
Aprile (1999) di Nanni Moretti
Moretti vuole girare un documentario che va dalla vittoria di Berlusconi nel ’94 a quella del centro sinistra nel ’96 ma è distratto dalla nascita del figlio. Metafora del ripiegamento degli intellettuali sul privato, dell’abbandono della discussione politica pubblica per pensare alle gioie della vita. Indimenticabile il regista che si fuma una canna davanti al Tg4 di Emilio Fede e quando urla a D’Alema “Dì qualcosa di sinistra”
Gallo cedrone (1998) di Carlo Verdone
Verdone, nei suoi film, non ha mai parlato in maniera diretta di politica. Neanche qui se non sul finale. E’ la storia di un vitellone che cambia sempre pelle, mestiere, vita, un cafone di fine millennio, ma che nell’ultima scena diventa un politico. In un comizio assurdo propone di asfaltare il Tevere per fare una lunga autostrada. Una figura profetica del politico italiano degli anni 2000, della gente che poi voteremo.
Caterina va in città (2003) di Paolo Virzì
Caterina è una ragazzina che si trasferisce dal paese a Roma e si ritrova in un liceo bene del centro, divisa tra ragazzi di destra e di sinistra. Castellitto, il padre ambizioso che attraverso la figlia vuole entrare nei giri che contano, è un grillino ante litteram. Ma quando viene rifiutato se la prende contro le conventicole e i soliti noti. Interessante poi il parlamentare post-fascista di Amendola, ispirato a Gianfranco Fini, che ora che è al governo si vergogna dei saluti romani e dei canti fascisti.
Il caimano (2006) di Nanni Moretti
Tutti si aspettavano il definitivo film di Moretti contro Berlusconi. Ma Moretti non fa un’opera su Silvio ma un film metatestuale sulla difficoltà a realizzare un film su di lui. Tra censure e imbarazzi, parla della difficoltà a rappresentare questa figura. Tanto che alla fine Moretti, decide di interpretare egli stesso Berlusconi, in una scena finale dove aizza il popolo contro la magistratura, che è inquietante e profetica.
Diverso da chi? (2009) di Umberto Carteni
Un giovane gay dichiarato e felicemente fidanzato si candida a sindaco in una piccola città di provincia, ma per cautela gli viene affiancata una donna cattolica e conservatrice. Nasceranno equivoci. Una sinistra divisa tra centro e sinistra, tra progressismo e conservatorismo, ai tempi delle primarie e di Nichi Vendola. Una commedia sentimentale che però parla dei problemi della sinistra a pochi anni dalla nascita del Pd.
Qualunquemente (2010) di Giulio Manfredonia
Cetto La Qualunque, imprenditore calabrese corrotto, depravato e ignorante che disprezza la natura, la democrazia e le donne, torna in Italia dopo una lunga latitanza all’estero. Cetto è la maschera del decennio, il simbolo della politica corrotta di questo paese. Durante il periodo degli scandali sessuali di Berlusconi, ci mostra la totale mancanza di moralità a tutti i livelli. Purtroppo Cetto è stato spesso superato dalla realtà.
Viva l’Italia (2012) di Massimiliano Bruno
Un politico corrotto a causa di una strana sindrome comincia a dire sempre ciò che pensa ed a svelare scomodi retroscena politici. Una commedia sul rapporto dei politici con la verità, una visione della politica in cui non si salva nulla. Era l’epoca del governo Monti, il Pd e Berlusconi governavano insieme. Il film è contro questo compromesso e ci mostra lo sdegno verso la classe politica tutta.
Viva la libertà (2013) di Roberto Andò
Olivieri è un politico che dopo l’ennesima sconfitta decide di abbandonare la politica. Il fratello gemello Ernani prende il suo posto e diventa popolare. La crisi della sinistra nella sua mancanza di personalità e di come ha bisogno di un pò di follia per essere attraente. Toni Servillo in un doppio ruolo. Il politico di sinistra in crisi e con passioni cinefile è evidentemente ispirato a Walter Veltroni e alle sue dimissioni da leader del Pd.
Benvenuto Presidente ! (2013) di Riccardo Milani
Un uomo qualunque si ritrova a essere per errore Presidente della Repubblica. Il film che anticipa l’arrivo in Parlamento dei grillini e l’odio verso la casta. Un antipolitico, onesto e candido, a capo del Paese contro la vecchia politica corrotta. Sul finale però Bisio decide di lasciare spazio a chi la politica la sa fare sul serio e lancia un monito verso il pubblico, nessuno di noi è assolto, non siamo migliori dei politici che ci rappresentano.
https://www.youtube.com/watch?v=Mgr9uPj9aC0&t=14s
L’ora legale (2017) di Ficarra e Picone
In un paesino siciliano, pieno di problemi, appare un nuovo candidato sindaco, che promette grandi cambiamenti. Il popolo è dalla sua parte ma quando scoprono che vuole realmente cambiare le cose non è più d’accordo. In piena euforia grillina, Ficarra e Picone danno la colpa al popolo, quelli che gridano onestà e poi non rispettano le regole di base della convivenza civile. L’Italia è diventata un popolo indignato senza fare alcuna autocritica.
Sono tornato (2018) di Luca Miniero
Benito Mussolini ritorna improvvisamente in Italia e sfruttando televisione e facile populismo, si appresta a riconquistare il potere. In Italia non abbiamo mai fatto i conti col fascismo. C’è chi è nostalgico e chi ne sottovaluta la violenza. Questo film ci parla di come questa mentalità sia diventata maggioritaria nel paese. Con scene reali e interviste vere che ci mostrano un’Italia inquietante. Fotografia attuale del nostro paese e di cosa sta diventando.
Potrebbe interessarti anche: I 20 film italiani più importanti del decennio
Se ti è piaciuto l’articolo seguici anche su Instagram per ulteriori curiosità sull’argomento.
Per altri approfondimenti sul cinema continua a seguirci su www.virgo29.it/blog