

I migliori film di Quentin Tarantino
Quentin Tarantino è il regista più influente degli ultimi 30 anni, tra più riconoscibili e amati dal grande pubblico. Con il suo stile audace e personale ha rivoluzionato il mondo del cinema di fine secolo. Scopriamo i migliori film di Quentin Tarantino.
I migliori film di Quentin Tarantino
Quentin Tarantino inizia la sua carriera negli anni 90, raggiungendo il successo con la sua opera prima Le iene. La consacrazione arriva con il successivo Pulp Fiction, vincendo la Palma d’oro al Festival di Cannes e l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Il suo unico Oscar insieme a quello per la migliore sceneggiatura originale per Django Unchained nel 2013. Il suo cinema postmoderno e citazionista ha elevato i b-movie a opere d’arte, realizzando film cult che sono entrati nell’immaginario collettivo. Un film di Tarantino lo riconosci subito. Il suo marchio di fabbrica sono i dialoghi scoppiettanti, la rappresentazione cruenta della violenza e i salti temporali nella narrazione. Scopriamo i migliori film di Quentin Tarantino, in ordine di gradimento, dal peggiore al migliore.
10. Grindhouse – A prova di morte (2007)
Grindhouse è un film horror splatter diviso in due episodi diretti da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez. Il film si rifà al cinema dei “doppi spettacoli” degli anni 70 negli Stati Uniti, film di serie b con sesso e violenza. E’ il Tarantino che ha riscosso meno successo, un’operazione troppo particolare e cinefila per piacere al grande pubblico. Il regista dimostra ancora una volta il suo talento, ricreando tecnicamente vero e proprio b-movie dell’epoca con ottimi dialoghi e scene d’azione eccellenti. Ma resta un esercizio di stile, un film minore.
9. Jackie Brown (1997)
Il terzo film di Tarantino è il più lontano dal suo stile. Tratto per la prima e unica volta da un romanzo, si parla molto e c’è poca violenza. Un film lento, a volte tortuoso e con dialoghi non memorabili. Non esplosivo come i suoi due precedenti film Le iene e Pulp Fiction. Però il talento del regista si vede nella scelta delle location e nella sua originale regia e c’è come sempre un grande cast tra cui Samuel Jackson, Robert De Niro e Michael Keaton. Per i fan accaniti è uno dei lavori più sottovalutati di Tarantino, un film da riscoprire
8. The Hateful Eight (2015)
Tarantino continua con la sua versione del western iniziata con Django. Qui però si trasforma in un giallo da camera tradizionale ma con esplosioni inattese di violenza. C’è una grande valorizzazione dei luoghi e delle scenografie, un’ottima scrittura dei personaggi e una splendida colonna sonora di Ennio Morricone. Ma purtroppo, prima della buona ultima mezz’ora, bisogna passare per infinti e noiosi dialoghi tra i personaggi, ormai cifra stilistica del regista, ma qui troppo tirati per le lunghe. Un film interessante ma meno travolgente del solito
7. Django Unchained (2012)
Tarantino affronta per la prima volta il western. Anche qui, dopo Bastardi senza gloria, la storia viene riveduta e corretta dal regista. Nonostante sia il suo più visto, non è tra i migliori. La sceneggiatura è un po’ più sfilacciata e inizia a compiacersi troppo dei suoi dialoghi. Ma ha degli ottimi momenti ed è uno dei più scatenati. Una somma di violenza e ironia che culmina con una delle sequenze finali più coinvolgenti della sua filmografia. Da ricordare l’interpretazione di Christoph Waltz, che vince il suo secondo Oscar e un Leonardo DiCaprio mai così cattivo.
6. C’era una volta a… Hollywood (2019)
L’ultimo film di Tarantino è il suo più cinefilo. Un dietro le quinte sul mondo del cinema attraverso l’amicizia tra l’attore di serie B Di Caprio e il suo stuntman Brad Pitt. Il film ha diviso la critica e il pubblico. I dialoghi non sono brillanti come sempre e prima dell’ultima parte, violentissima e divertente, ci si annoia un po’. Ma è un’opera che trasmette una passione così sincera ed intensa per il cinema come al regista non è mai riuscito nei precedenti film. Un gioco sul cinema, a volte fine a sé stesso, ma in alcuni momenti commovente e sincero.
5. Kill Bill: Volume 2 (2004)
Kill Bill è un’opera mitologica del cinema di inizio millennio. Considerato un unico film, è uscito al cinema in due capitoli. Un revenge movie che è un omaggio agli anime, ai film di kung fu e di samurai. La forsennata esplosione di violenza del primo capitolo cede il passo ad una deriva quasi romantica della seconda parte, in cui finalmente conosciamo Bill. Mentre il primo capitolo è esplosivo e trascinante; il secondo è riflessivo e autoriale. Qui si inizia a intravedere il Tarantino che mette da parte la violenza e punta sulla profondità dei dialoghi.
4. Kill Bill: Volume 1 (2003)
La prima parte di quest’opera mitica entrata nell’immaginario collettivo. Un Tarantino puro al suo meglio. Un’estetica pulp portata all’eccesso, con lotte a colpi di spade, voli iperatletici, una colonna sonora travolgente e una grande cura nei costumi e nelle scenografie. La Sposa Uma Thurman domina la scena e ridefinisce la rappresentazione femminile al cinema. Una donna distrutta dalla perdita di sua figlia ma vendicatrice e assassina. La violenza arriva da emozioni vere e coinvolge il pubblico.
3. Bastardi senza gloria (2009)
Tarantino riscrive la Storia a suo modo con uno dei suoi migliori film di sempre. Una proprietaria di un cinema e un gruppo di killer ebrei capitanati da Brad Pitt decidono di uccidere Adolf Hitler. Una violenza raffinata e una pungente ironia, messi insieme da una sceneggiatura perfetta e una tecnica registica sopraffina. Lo si vede già dal prologo eccezionale, con dei dialoghi che tengono col fiato sospeso. In più c’è un Christoph Walz incredibile che vincerà l’Oscar. Il miglior Tarantino del nuovo secolo.
2. Le iene (1992)
L’inizio di tutto. Tarantino con il suo primo film crea un nuovo stile ispirato al passato ma totalmente nuovo. L’assoluta novità sta nei dialoghi forti e innovativi, in una struttura narrativa insolita e nella grande padronanza della macchina da presa. Ci sono già qui gli elementi che caratterizzeranno il suo cinema: humour nero, tanto sangue e un cast di attori straordinari. Un film che segna la cultura pop già dai titoli di testa. Nasce un nuovo modo di fare cinema
1. Pulp Fiction (1994)
La seconda opera di Tarantino segna un epoca. Pulp Fiction è il film più importante degli anni ’90 ed è un film fondamentale della storia del cinema. L’opera postmoderna per eccellenza che fonda un nuovo immaginario. Qui c’è tutto Tarantino: la struttura non lineare, la violenza esagerata, una colonna sonora iconica, dialoghi perfetti e attori in stato di grazia. Il film è pieno di scene e battute che sono entrate nella cultura pop (il ballo tra Uma Thurman e John Travolta, Mr. Wolf, la citazione di Ezechiele). Un film inimitabile e storico, il migliore di Tarantino.
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