Non i migliori ma i film internazionali che hanno caratterizzato il decennio, che hanno segnato l’immaginario e che ricorderemo negli anni a venire. I film che sono riusciti a conciliare al meglio le caratteristiche del cinema d’autore con quelle del cinema commerciale. Film che hanno segnato tendenze e hanno influenzato sia artisticamente che produttivamente il cinema. Ecco la lista in ordine cronologico dei 20 film più importanti del decennio.
Tra i film più importanti del decennio non può non mancare Christopher Nolan. C’è chi pensa sia il nuovo Kubrick e chi lo trova sopravvalutato. “Inception” rappresenta l’acme della sua produzione, il film che ha confermato il suo status di autore popolare. Narrazione complicatissima su vari piani temporali e spaziali, incrocio perfetto tra cinema d’autore ma all’interno di una macchina commerciale. “Inception” costituisce negli anni 10 ciò che Matrix è stato negli anni 90. Un classico istantaneo. Da qui in poi ogni suo film è un evento (“Interstellar”, “Dunkirk”).
Lanciato come una specie di instant movie su Facebook non è altro che la biografia spietata di Mark Zuckerberg, l’uomo che ha cambiato le nostre vite. Non un film agiografico ma una cronaca del nostro presente in diretta, a soli due anni dal boom di Facebook. Scritto da Alan Sorkin e diretto da David Fincher (che nel 2014 piazza anche l’ottimo “Gone girl”) ha uno dei migliori finali del decennio. Puoi inventare il social più importante del mondo ma alla fine sarai sempre solo.
Nicholas Winding Refn, autore di film pulp da festival, con “Drive” realizza un film amato non solo dai cinefili che diventa subito un cult. Uno dei film più importanti del decennio. Prende il cinema noir e lo mischia e lo combina con il cinema d’autore puro, alternando scene dinamiche e di violenza a lunghi silenzi. Crea un immaginario cool (il giubbino, i meravigliosi titoli di testa, le musiche, i colori). Ryan Gosling da qui in poi sarà una star. Alcuni pensavano che Refn fosse l’erede di Tarantino ma nei film seguenti non si è ripetuto.
Da Match Point in poi il nuovo Woody Allen europeo divide. C’è dice che sia ormai una pallida copia di sé stesso e chi pensa che si trovi in una nuova giovinezza artistica. Di sicuro “Midnight in Paris” è il suo film più amato del decennio, quello di maggior successo popolare. Grazie ad un topos classico del cinema (il viaggio del tempo) e ad una confezione da cartolina azzeccata (la Parigi degli anni Venti) è entrato nel cuore del pubblico. Tra alti (Blue Jasmine, Cafè society) e bassi (To Rome with love), anche negli anni Dieci Woody si conferma uno dei migliori registi viventi.
Il cinema francese è una delle cinematografie più vive del decennio, capace di oltrepassare i confini nazionali. “Quasi amici” è il più grande successo francese nel mondo. Vero fenomeno popolare, la storia dell’amicizia tra un paraplegico e un uomo di colore ha travalicato i confini. Commozione e risate, cinismo e pianto hanno creato il feel good movie perfetto. Non è un capolavoro ma fa parte di un cinema medio ben fatto e che piace al pubblico. Da qui in poi hanno cercato di rifilarci ogni genere di commedia francese ma mai nessuna ha ottenuto successo e impatto simili.
Dopo “Bastardi senza gloria” Tarantino realizza uno spaghetti western con il suo stile. Un western di 3 ore con dialoghi sempre più lunghi che porteranno poi ad esplosioni di violenza. Il film è un puro Tarantino e diventerà in breve tempo un classico con scene e frasi cult (La D è muta). È il suo film di maggior incasso di sempre e probabilmente l’ultima sua pellicola pienamente riuscita. Da lì in poi negli altri due film del decennio ripeterà sé stesso con meno forza di prima (“The hateful 8”, “C’era una volta a Hollywood”).
La fantascienza è uno dei generi che hanno segnato il decennio (“The martian”, “Ad astra”, “Interstellar”). Forse perché ci si aspettava che questo fosse il decennio del futuro ma ci siamo ritrovati in una crisi senza precedenti. “Gravity” è il miglior film di fantascienza perché è il più umano. Bullock e Clooney si perdono nello spazio e noi siamo con loro. Tecnicamente eccelso, uso del 3d perfetto. Una fantascienza vicina alla realtà. Nient’altro che una storia di rinascita che peraltro dura solo un’ora e mezza. Cuaròn poi con “Roma” realizzerà il film della vita.
Kechiche segue parte della vita di una ragazza, la sua scoperta dell’amore e della sua identità. La camera le sta addosso, sul suo viso, sulle sue espressioni. Per tre ore gli spettatori sono dentro la sua vita ed alla fine del film è come se la si conoscesse, come se Adele esistesse per davvero. Un capitolo fondamentale del cinema d’autore che pone le basi per un nuovo neorealismo. Da ricordare una delle scene di sesso più esplicite di sempre della storia del cinema. La vita di Adele è certamente uno dei film più importanti del decennio.
Negli ultimi anni è sembrato che la Disney avesse perso il suo smalto mentre la Pixar continuava a sfornare capolavori. Ma con “Frozen” la casa di produzione realizza il film d’animazione più visto del decennio. All’interno di uno schema classico la Disney rivoluziona le favole, mettendo al centro un rapporto tra sorelle in cui i maschi sono inesistenti e le donne sono forti, non più le classiche principesse. Il film segna una generazione di bambine e diventa il vero nuovo classico Disney. Merchandising ai massimi livelli e canzoni che diventeranno dei tormentoni.
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Gli anni Dieci sono gli anni della crisi finanziaria. Scorsese ci racconta la storia di uno squalo della finanza, girando un film di tre ore allucinato come sotto effetto di droghe. Un’orgia di soldi e sesso di cui Di Caprio è il re, diventando un diffusissimo meme. Virtuosismi registici e montaggio forsennato, dove si rappresenta l’eccesso al massimo livello senza alcun moralismo. Scorsese si conferma il regista più moderno di sempre. Uno dei film più importanti del decennio.
Joaquin Phoenix si innamora di un sistema operativo che ha la voce di Scarlett Johansson. Spike Jonze mette in scena una metafora della modernità. Una semplice storia d’amore virtuale, scena di sesso compresa, che racconta come in questo decennio la tecnologia sia entrata in modo pervasivo nelle nostre vite, influenzando i sentimenti. Ma senza alcun moralismo. È una vera e propria storia d’amore. Una delle più romantiche del decennio.
Wes Anderson ha una sua cifra stilistica ormai riconoscibile (inquadrature fisse, cura delle scenografie, gusto per il colore). Qui la sua estetica è al massimo livello. Il set dell’albergo con le sue divise è subito iconico. Per di più il film è accompagnato da una sceneggiatura che è un gioco di scatole cinesi e da un cast affollato da grandi star. Anderson firma così il suo film di più grande successo, ma con questa pellicola chi lo ama lo amerà ancora di più e chi lo odia lo odierà ancora di più. Esteticamente uno dei film più importanti del decennio.
Inàrritu firma la sua prima commedia e crea un nuovo mondo, proponendo una riflessione grottesca sul dietro le quinte del cinema e una critica al cinema dei supereroi. Tecnicamente complesso, un finto piano sequenza ci accompagna lungo tutto il film con una batteria sempre presente in sottofondo. Non è virtuosismo fine a sé stesso ma metacinema a cavallo tra finzione e realtà. Tecnicamente uno dei film più importanti del decennio. Purtroppo poi Inàrritu realizzerà “Revenant”.
Il film che ha rivoluzionato il cinema d’azione. Miller, regista settantenne, riprende il suo “Mad Max” ma lo modifica radicalmente, rivoluzionando le coordinate del cinema d’azione. Trama essenziale, ritmo indiavolato e messa in scena ai massimi livelli. Fotografia, montaggio e scenografia fanno il film ed è un puro delirio visivo. Il blockbuster ai massimi livelli. Qualsiasi film d’azione non potrà prescindere da Mad Max.
Un cartone animato che ha come protagonisti i sentimenti umani che abitano il cervello di una bambina. Un’impresa assurda ma che per la Pixar (si trasforma in un capolavoro. Un film per bambini sulla fine dell’infanzia con immagini che restano. Il film parla con semplicità di argomenti complessi, delle nostre emozioni, della nostra vita. Il migliore film d’animazione del decennio. Il punto massimo della Pixar che infatti non raggiungerà più questi livelli.
Chazelle aggiorna i film della Golden age di Hollywood ai tempi dell’amore precario. Musical postmoderno con una colonna sonora da urlo che ha lasciato il segno. Emma Stone e Ryan Gosling ricordano le star degli anni d’oro. Scene iniziali e finali da applausi. Il film crea subito un immaginario, proprio come dovrebbe fare il cinema. Sicuramente l’unico vero musical degli anni Dieci, il più popolare. Già diventato un classico.
Biopic su Freddie Mercury in cantiere da tempo. Travagliatissimo nella lavorazione con cambio di regia in itinere. Destinato ad essere un flop si rivela invece un successo in tutto il mondo. La critica lo ha distrutto ma il successo popolare conferma l’ascendente enorme del leader dei Queen nella nostra cultura. Da qui in poi inizierà la moda dei biopic di star della musica. Già uscito quello su Elton John, previsti quelli su Bowie e Springsteen.
La Dc, forte del potere della Marvel, decide di cambiare le regole del genere. “Joker” apre la nuova era del cinecomic, tra Scorsese e gli Avengers. Il punto di vista è quello dell’antagonista cattivo. È un film teso e sporco che parla di nevrosi delle metropoli, di populismo ed emarginazione. E’ già nella storia grazie all’interpretazione di Joaquin Phoenix e alla sua inquietante risata. Primo cinecomic a vincere il “Leone d’oro” a Venezia ed enorme successo commerciale. Da qui in poi i supereroi non saranno più gli stessi.
Dalla Sud Corea arriva uno dei film più importanti del decennio. “Parasite” è una storia sulla lotta tra le classi sociali ma inserita all’interno di un mix di generi: commedia nera, thriller, splatter. Una sceneggiatura perfetta con colpi di scena e cambi di punti di vista ed una scenografia che parla da sola. Il film simbolo della cinematografia orientale che travalica i confini e conquista il cinema occidentale. “Palma d’oro” a Cannes e quattro premi Oscar tra cui quello al miglior film e al miglior film straniero.
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